domenica 1 febbraio 2009

Operai inglesi scioperano contro gli italiani,la Total se la ride e continua a guadagnare,ma crescono l'intolleranza e il nazionalismo


La reazione ad una forte crisi economica presenta,fra i suoi massimi pericoli,il nazionalismo.
Le difficoltà e le ingiustizie percepite dalle persone,trovano una via di fuga nell'esclusione di chi proviene da altre cerchie,stati,ecc.
Anzichè rivolgersi verso l'alto,nella dimensione verticale dei veri poteri,le masse si rivolgono verso chi hanno di fianco,nella dimensione orizzontale.
E sgomitano con quelli simili a loro per cacciarli dal posto intorno al pasto che si fa troppo magro.
Questo è un segno di grave sconfitta per le masse stesse.
Ma è una valvola di sfogo che comunque va offerta ad una situazione sociale troppo compressa.
Tali sono il razzismo,il nazionalismo e tutto ciò che individua il simile al proprio fianco come nemico e lascia intatto il potere che sta in alto che provoca il vero disagio,in questo caso quello dei soldi.
Chi ha chiamato gli operai italiani a lavorare in Gran Bretagna se non la ditta?
E perchè ,se non per "abbattere i costi"?
E perchè,in realtà,se non per mantenere i guadagni che serviranno agli azionisti inglesi (o di altrove) per vivere nel lusso gettando sul lastrico le famiglie degli operai inglesi?
E cos'altro è il razzismo,anche in Italia, se non un succedaneo cattivo della giustizia vera?
E dopo i nazionalismi e i razzismi,di solito,arrivano le guerre...

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