martedì 16 dicembre 2008

Le"questioni morali",specchietti per allodole.


La politica e l'amministrazione pubblica ,attualmente ,sono cinghie di trasmissione del processo produttivo e di accumulazione della ricchezza.
Le amministrazioni locali,regionali e nazionali hanno lo scopo di rendere fluido lo scorrimento ed il funzionamento dell'ingranaggio.
Dove contano soprattutto i soldi,le priorità sono dettate dai soldi,non dalla politica ne dall'amministrazione territoriale,che è invece uno strumento al servizio dei soldi.
I soldi sono soprattutto nelle mani delle imprese;industriali,bancarie o finanziarie che siano.
Quindi la politica è soprattutto nelle mani delle imprese private e della ricchezza di pochi.
Parlare di priorità "morali" nel territorio dei soldi,governato dalla matematica,è come parlare di opere di bene in casa del diavolo;semplicemente non è permesso,il meccanismo salterebbe dal fondamento.
Chi tace questa verità,o è ingenuo o è un funzionario dei soldi.
Sempre,nel mondo dei soldi,dilagheranno la corruzione , le tangenti e le clentele. O crollerebbe.
Il sistema,ogni tanto, permetterà di scoprire qualcuno e mandarlo in galera,solo per cooptare qualcun'altro e ricominciare.
O si rivolta il mondo dei soldi,affinchè non sia più tutto nelle loro mani,o tutte le chiacchiere sull'onestà e la morale non saranno che imbrogli e vacuità destinati a scomparire per sempre nel nulla come i loro autori,come lacrime nella pioggia...

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